Il rientro nel Servizio di Maggior Tutela per i contratti di fornitura dell’energia elettrica è possibile fino al 30 giugno 2024, anche per chi si trova già nel mercato libero. La procedura è abbastanza semplice: è sufficiente dare disdetta scritta al proprio fornitore, indicando la volontà di rientrare al servizio di maggior tutela, senza attivare un nuovo contratto con un altro fornitore.

La domanda va inviata tramite PEC o lettera raccomandata con avviso di ricevimento, allegando copia di un documento di identità, entro e non oltre il 30 giugno 2024 (fa fede la data di inoltro, anche se vi consigliamo di non attendere gli ultimi giorni per evitare che il gestore uscente ostacoli il passaggio adducendo a un ritardo nella gestione della vostra richiesta). Gli utenti verranno indirizzati al gestore che, territorialmente, ha vinto il bando per fornire il servizio di tutele graduali, di durata triennale.

Questo è l’elenco dei gestori che forniranno il servizio di tutela simile, provincia per provincia.

Chi rientra nel servizio di maggior tutela entro il 30 giugno 2024 resterà per altri tre anni nel servizio di tutele graduali, risparmiando in media circa 130 euro all’anno (stima basata sui consumi medi di una famiglia tipo in Italia, dato confermato dal presidente di Arera, Stefano Besseghini). Oltre a questo, non ci saranno i noti problemi di contratti in scadenza sul mercato libero, con offerte che vengono continuamente modificate dal gestore.

Servizio Elettrico Nazionale, per la parte di territorio coperta come gestore, ha predisposto un modulo da inviare direttamente al proprio sportello, in modo da poter subentrare direttamente come servizio di tutela.

Costi

Non vi sono costi di rientro in Maggior Tutela, tranne quelli ordinari (imposta di bollo di 16 euro e il deposito cauzionale se non si attiva la domiciliazione bancaria del pagamento delle bollette).

Chi può rientrare nel servizio di tutela per il servizio elettrico?

Tutti i cittadini italiani, indipendentemente da reddito o età, possono rientrare o restare nel mercato di tutela fino al 30 giugno 2024, poi verranno serviti nel servizio tutele graduali per i prossimi tre anni.

Consigli e avvertenze

Bisogna individuare l’operatore e inviare la richiesta; le modalità, purtroppo, differiscono da operatore a operatore.

Se si ha un contratto nel mercato libero a prezzo fisso sottoscritto dopo il 1° gennaio 2024, si consiglia di verificare eventuali penali per recesso anticipato.

Il rientro in tutela conviene?

Il presidente di Arera, Stefano Besseghini, ha ufficialmente dichiarato che “il passaggio al 1° luglio dal servizio di maggior tutela al servizio a tutele graduali comporterebbe, alle attuali condizioni, un risparmio complessivo di circa 130 euro all’anno per ogni punto di prelievo”. La precisazione è stata fatta in audizione davanti alla Commissione Ambiente della Camera. Besseghini ha altresì aggiunto che “se consideriamo che la spesa annua di una famiglia tipo, da 2.700 kWh, per quest’anno è di circa 600 euro, questo è un risparmio significativo di più del 20%. Sono tutti numeri stimati ad oggi, ma indicativi di quello che troveremo a luglio”.

Nonostante le raccomandazioni di Arera, che nei giorni scorsi ha invitato gli operatori a informare adeguatamente gli utenti e facilitare il passaggio, le società fornitrici sembrano ostacolare o rallentare l’operazione di rientro al mercato tutelato.

Gli sportelli ACP sono a disposizione per fornire informazioni e assistenza.

Ufficio Stampa ACP – 2 giugno 2024